COMUNICATO STAMPA
Raffineria ENI Livorno - Sorgente e Marrocco (M5S): “Implementare la produzione di lubrificanti e puntare sugli impianti di bonifica con nuovi posti di lavoro. NO a nuovi inceneritori o gassificatori, SI a e-fuel e rinnovabili. Tutelare l’occupazione e ridurre impatto ambientale. Si può e si deve fare”.
Preoccupa non poco la situazione ambientale di Stagno, Calambrone e zone limitrofe, nonché la crisi aziendale che coinvolge la raffineria ENI di Livorno. Provano a proporre delle soluzioni Stella Sorgente e Valeria Marrocco, candidate del Movimento 5 stelle ai collegi uninominali di Camera e Senato.
«Da troppo tempo ormai - affermano Sorgente e Marrocco - sulla Raffineria Eni di Livorno assistiamo al preoccupante “palleggio” di intenti inconcludenti tra l’azienda e i rappresentanti politici del nostro territorio, immobili e senza proposte di fronte a una multinazionale che probabilmente non ha più molto interesse per il sito industriale labronico. Ma ci sono sul tavolo centinaia di posti di lavoro da salvaguardare e dobbiamo anche imprescindibilmente guardare al futuro e alla tutela dell’ambiente. Si può e si deve fare».
«Nessuno ha la bacchetta magica - spiegano - ma mancano precisi monitoraggi ambientali per i territori di Stagno, Calambrone e Tirrenia, come manca il coraggio di cambiare, staccandosi definitivamente dalla logica dell’utilizzo dei combustibili fossili, che sono la principale causa delle elevate emissioni di CO2 e del cambiamento climatico che sta condizionando la nostra esistenza. E non sarà certo l’installazione nella raffineria di un mega inceneritore o gassificatore di rifiuti a risolvere l’incertezza occupazionale che da troppo tempo aleggia sulla testa dei lavoratori, dato che, tralasciando un attimo l’impatto ambientale di una simile impiantistica su un territorio già martoriato, parliamo con ogni probabilità di 50-60 addetti: un numero che certamente non risolverebbe le criticità occupazionali della raffineria».
La proposta di Sorgente e Marrocco è: «lasciamo invece gli attuali impianti che producono lubrificanti, implementiamoli, investendo su un ulteriore taglio delle emissioni, perché i macchinari del futuro avranno sempre delle parti meccaniche da lubrificare. Ma soprattutto cerchiamo di convertire gli attuali impianti che producono carburanti fossili alla produzione di e-Fuel, carburanti sintetici molto meno impattanti e inquinanti».
«Certo - continuano -, parliamo di grandi investimenti e di impianti innovativi, ma si tratta di una tecnologia percorribile, soprattutto dal momento che ci sono centinaia di posti di lavoro da salvaguardare che meritano certamente tali investimenti, senza dimenticare che sia Livorno che Collesalvetti meritano certamente un futuro ambientale migliore dopo decenni assai cupi».
«Inoltre - fanno notare le candidate M5S -, ci sono delle bonifiche da fare su un’area contaminata come potrebbe essere il sito che ospita la raffineria, perché l’obiettivo deve essere sempre quello della salvaguardia dell'ambiente circostante e della salute dei cittadini, riuscendo in questo caso a creare anche dei posti di lavoro. Potremo infatti parlare dell’installazione di veri e propri impianti di bonifica all’interno della raffineria, che si estende per circa 1,5 milioni di metri quadrati tra i comuni di Livorno e Collesalvetti. Se decidessimo ad esempio di bonificare anche solo metà di quell’area (750.000 mq), oltre a costruire comunque al suo interno impianti specifici per le bonifiche, si creerebbero decine di posti di lavoro (probabilmente gli stessi che si creerebbero costruendo un gassificatore) che potrebbero restare operativi anche per diversi anni».
«Queste - concludono - sono le proposte che faremo sulla raffineria di Livorno se avremo il privilegio di rappresentare il nostro territorio in Parlamento».
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