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  • SUL SETTORE PATRIMONIO DEL COMUNE DI LIVORNO

    Quando un sistema non funziona, i primi a pagarne le conseguenze sono i cittadini. Questo è accaduto in passato anche con il settore patrimonio del Comune di Livorno, fulcro centrale di una inchiesta, avviata dall’ennesima denuncia dell’ex Sindaco Nogarin, che sta coinvolgendo un ex funzionario comunale e altri 10 imputati. Fatto salvo il principio della presunzione di non colpevolezza, non possiamo esimerci da sottolineare che nel settore patrimonio c’era evidentemente più di qualcosa che non funzionava. Col senno di poi possiamo dire che il rapporto con i cittadini è la vera cartina al tornasole che dimostra se un sistema amministrativo sia funzionale a trovare soluzioni ai bisogni dei nostri concittadini o, viceversa, se rischi di essere utile a soddisfare altro: talvolta anche clientele ed interessi particolari. E infatti, il settore del patrimonio fu attenzionato, anche perché molti cittadini che provavano a chiedere informazioni sui beni del patrimonio comunale non sempre riuscivano ad ottenere quanto legittimamente richiesto, oppure ancora dovevano attendere tempi biblici per avere adeguati riscontri alle domande fatte, nonché affrontare lungaggini burocratiche potenzialmente infinite che talvolta parevano insormontabili. Anche grazie all'ascolto della cittadinanza, l’Amministrazione 5 Stelle venne quindi a conoscenza di una situazione preoccupante e fuori controllo, intollerabile per chi davvero crede che il progresso sociale si raggiunga grazie all'apporto di tutti. Un sistema in cui spesso neanche i membri della Giunta riuscivano ad entrare facilmente in possesso delle informazioni richieste. Sussistevano anche grossi ritardi nelle procedure di valutazione degli immobili inspiegabilmente affidate ad un unico funzionario nonostante si fosse richiesto fin da inizio mandato di dedicare altre professionalità, pur presenti in organico, per questo ruolo. Il nostro consigliere del Movimento 5 Stelle Valter Sarais propose una possibile soluzione: istituire uno sportello per il patrimonio, al quale fu richiesta la partecipazione dell'assessore allo sviluppo economico, con il compito di ricevere su appuntamento i cittadini alla presenza degli uffici. Il consiglio la votò all'unanimità. Il sistema funzionò: diversi cittadini colsero questa opportunità e fu un vantaggio anche per l'amministrazione perché si poterono fare analisi più mirate su beni che non si sapeva neanche di avere. Abbiamo recentemente riproposto la medesima mozione in Consiglio comunale per rilanciare un’idea che rimane valida per il presente e per il futuro, per rilanciare un settore strategico come quello del patrimonio. Per amministrare bisogna davvero ascoltare i cittadini, non solo con le sceneggiate del portone del comune spalancato, ma con gli archivi e i fascioli aperti e alla luce del sole.

  • IL PARTITO UNICO DEL CEMENTO

    Come ben sappiamo, il tempo è galantuomo, e quando parlavamo di Partito Unico del Cemento alcuni hanno storto il naso credendo ad una esagerazione. Ci ha pensato la Lega a confermare nuovamente quella definizione intervenendo sul tema Ospedale. I rappresentanti della destra locale infatti chiedono correttamente che l'Ospedale nuovo venga fatto senza distruggere il Parco Pertini ma la vera natura della destra viene fuori sulla loro idea di collocazione: in posizione periferica, ovvero in campagna, visto che le periferie sono tutte occupate. Quando si tratta di urbanizzare, di colare cemento nelle campagne, le differenze tra il Partito Democratico e la Destra sono totalmente inesistenti. La assenza di differenza tra Destra e Partito Democratico è anche inesistente in tema della partecipazione: come può la Lega iniziare la conferenza stampa lamentandosi della partecipazione farlocca che il PD sta mettendo in atto sul tema ospedale e poi poche righe dopo affermare che quando ci saranno loro decideranno loro, di nuovo senza alcuna consultazione popolare sul tema? La tutela del territorio e la partecipazione sono una cosa seria e il Partito Unico del Cemento va tenuto lontano dal potere affinché si evitino ulteriori danni alla nostra amata città.

  • Affermazioni sconcertanti di Salvetti sul "Dollino"

    Assieme alla nostra candidata sindaca Valentina Barale eravamo presenti ieri mattina ad un incontro con alcuni commercianti di Via Grande esasperati dalla successione di furti ed episodi violenti che si susseguono ormai da mesi nella via centrale della città, nella quale ormai non c’è più pace: né per i lavoratori e le lavoratrici nei negozi, né per gli imprenditori, né per tutti quei cittadini che normalmente passano di lì per fare acquisti, prendere un caffè o semplicemente godersi una passeggiata in centro. Ci è stata rappresentata una situazione in cui le commesse di molti negozi si barricano dentro per paura di essere vittime loro stesse di aggressioni e atti violenti e hanno paura ad uscire la sera, all’orario di chiusura delle saracinesche. Purtroppo infatti il problema della sicurezza è statisticamente più sentito dalla donne, che hanno maggiormente paura per la propria incolumità fisica. E qui non si tratta certo di sola “percezione”, ma di fatti reali che sono sotto gli occhi di tutti. A fronte di tutto questo i cittadini si sentono lasciati soli dalle istituzioni e quindi l’idea di ieri mattina è stata quella di scrivere, mediante l’associazione di categoria Confcommercio, una richiesta di incontro a Prefetto, Questore e Sindaco. Sindaco che evidentemente, subito dopo aver ricevuto questa lettera, si è precipitato in Via Grande, provando a “sedare” il malcontento. Appena è andato via, verso le 15,30 si è sviluppata una violenta rissa di fronte al bar Dollino dove alcuni uomini si sono trovati a prendersi a seggiolate ed è spuntata anche una catena. In pieno giorno e in pieno centro. La nostra consigliera Stella Sorgente, appena uscita da una commissione consiliare in comune, è tornata nuovamente sul posto e dopo poco è arrivato il sindaco che si è lanciato in una affermazione sconcertante: “Mi suona strano che questi fatti avvengano sempre qui”. Affermazione che ha ripetuto più volte, di fronte al titolare dello stesso bar e degli altri commercianti increduli. Come a volte fa quando è in difficoltà, Salvetti si affida al complottismo, gettando ombre su quelli che ritiene “avversari” anziché cittadini che segnalano problemi reali della città. Successivamente, per tentare di coprire la figuraccia appena fatta si è lanciato in una altisonante affermazione al quotidiano Nazione: “Via da Livorno chi non rispetta le regole!” Questa sì che è una frase che “suona strana” da parte di un sindaco e una maggioranza che in cinque anni hanno abbandonato il centro affinché diventasse terra di nessuno, che assume agenti di polizia municipale ma ne manda pochi in strada a fare quello che dovrebbe essere un normale presidio del territorio e quei pochi che vediamo lavorano con ridicoli incentivi da parte dell’amministrazione. Parole per niente credibili da parte di un sindaco che ha sempre volentieri delegato ad altri tutta la partita della sicurezza urbana. Per noi questo tema sarà al centro del programma elettorale, con vigili di quartiere adeguatamente incentivati. Svilupperemo una vera e propria economia della sicurezza con politiche che premino chi investe nelle zone più critiche della città perché le luci dei negozi e le saracinesche aperte sono garanzia di sicurezza, economia sana e qualità della vita della nostra città. Foto Il Telegrafo

  • NASCE IL 1° POLO

    di Mario Settino, Coordinatore provinciale M5S Livorno Oggi arriviamo alla fine di un percorso che parte da lontano: dagli ultimi 5 anni di consiglio comunale, dove i vari gruppi aderenti alla coalizione hanno sempre più condiviso posizioni, atti comuni, fino a convergere nella quasi totalità dei contenuti portati in Consiglio. Unitamente hanno sempre sostenuto l’azione di diversi comitati cittadini, nati spontaneamente per mettere in evidenza tutta una serie di criticità ambientali, sociali e urbanistiche della città di Livorno. Per questo la conclusione naturale di tutto ciò non poteva che essere l’alleanza in una coalizione elettorale che affronterà le prossime elezioni amministrative dell’8/9 giugno. L’inizio del confronto per la creazione della coalizione ha visto tutti i gruppi concordi su una piattaforma programmatica condivisa con unanimità di proposte. Per quanto riguarda il M5S, grazie alla nascita del Gruppo territoriale (formatosi il 6 luglio 23), abbiamo attivamente e positivamente sostenuto il percorso già avviato tra le varie forze politiche, supportando i consiglieri comunali e la Rappresentante del Gruppo territoriale che ha contribuito in modo determinante, assieme a tutti gli attivisti e le attiviste alla realizzazione di tutto il progetto. Il M5S ha favorito la definizione del percorso innovativo (Assemblea di villaggio) che ha portato oggi ad indicare quale candidata Sindaca Valentina Barale, prima di tutto con un confronto interno al Gruppo territoriale 5 stelle che ci ha visto, quasi unanimemente concordi nell’indicarla come possibile candidata della coalizione. Abbiamo aderito alla convergenza su Valentina per la sua esperienza di consigliera, per le sue competenze professionali, per la sensibilità ambientale e sociale e per il pacifismo che ha sempre espresso che, unitamente alla passione che manifesta nella sua azione politica, ne fanno la miglior candidata a rappresentare questo progetto unitario. Il M5S ritiene che questa candidatura sia un valore aggiunto al nostro percorso politico e non una rinuncia ad una candidatura di bandiera. Da oggi c’è una nuova proposta politica che ci vede protagonisti insieme alle altre forze della coalizione, a cui si sono unite altre risorse civiche con grandi competenze professionali che arricchiscono ulteriormente le potenzialità di un’alleanza che mette al centro la città di Livorno: dai beni comuni ai bisogni dei suoi cittadini, partendo dai più fragili, dalle innumerevoli problematiche ambientali e sociali, fino al rivedere scelte urbanistiche che rischiano di eliminare tutti gli spazi non edificati. I cittadini saranno coinvolti preventivamente nelle scelte che faremo andando a governare la città, per una cultura che sia di tutti e tutte per una partecipazione attiva e reale, per azioni economiche che creino le condizioni per far sì che i giovani non debbano obbligatoriamente lasciare la nostra città in cerca di lavoro. Il M5S darà pieno sostegno a questo percorso per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati: governare Livorno per iniziare un percorso di rinascita della città. Siamo molto determinati nel voler raggiungere questo obiettivo, svincolando Livorno da Salvetti, per non lasciare la città nelle mani né di un PD autoreferenziale, né di una destra insostenibile che propone un candidato, totalmente speculare all'attuale Sindaco, simbolo di come centrodestra e centrosinistra pari siano nel tentativo di occupare posti di potere e di preferire l'apparenza alla sostanza. Liberiamo Livorno: oggi nasce il 1° POLO per farlo.

  • I LADRI DI PISA?

    Le reazioni pavloviane alla conferenza stampa del 16 settembre 2023 della nostra portavoce Stella Sorgente, come ci aspettavamo, non si sono fatte attendere. Quanto al sindaco, che allude a fantomatiche divisioni interne al M5S e all'isolamento della nostra capogruppo in Consiglio comunale, ci dispiace deluderlo ma il nostro sostegno è totale. Lo invitiamo, piuttosto, a occuparsi delle voci di palese dissenso nei suoi confronti tra le fila del PD. Sul tema dell'urbanistica (e non solo questo) PD e FDI si comportano come i proverbiali 'ladri di Pisa", che fingono di litigare di giorno per spartirsi il bottino di notte, portando avanti interessi comuni. Così i meloniani hanno portato avanti in consiglio comunale un'opposizione divergente dall’incomprensibile linea del partito locale, tanto che il segretario di Fratelli d’Italia Lensi, nel prendere le distanze da Romiti, è andato in soccorso del sindaco, spaccando il suo partito. Tutto questo non ha necessariamente un profilo di illegalità, ma lo ha, eccome, sul piano politico come ha ben evidenziato Stella Sorgente in conferenza stampa. https://www.iltirreno.it/livorno/cronaca/2023/09/17/news/livorno-m5s-sull-astra-conflitti-di-interesse-tra-giunta-salvetti-e-dirigenti-di-fdi-1.100384291 https://www.iltelegrafolivorno.it/politica/pd-e-fdi-partito-unico-del-cemento-arena-astra-dubbi-e-querele-64b4df3e https://www.facebook.com/watch/?v=1462873847843844&extid=NS-UNK-UNK-UNK-IOS_GK0T-GK1C&ref=sharing https://www.facebook.com/100004897387494/videos/692489479566461/

  • 10 settembre 2017-2023

    Gli eventi climatici estremi, purtroppo sempre più frequenti, sono tragedie che rischiano di ripetersi anche altrove, storie da cui dobbiamo sempre imparare, come territorio e come Paese. Ricordiamo oggi l'alluvione disastroso ha colpito la nostra città 6 anni fa. #Livorno #alluvione Foto: LivornoToday

  • DOPPI TAGLI DI NASTRO

    Stavolta, vi sottoponiamo due date a confronto. Lunedì 23 dicembre 2022: la Giunta Salvetti pubblica il celebre opuscolo dal titolo molto evocativo “la Giunta dà i numeri” dove, nella prima pagina, scrive: “I servizi scolastici e le attività educative hanno risposto a tutte le criticità determinate dalla pandemia e nel post Covid. Dopo la scuola volano abbiamo inaugurato le Coltellini...” “Le Coltellini” è il termine usato per indicate la nuova doppia scuola d’infanzia che dovrà sorgere in Via Coltellini nel quartiere Corea (ma non ancora inaugurata in realtà), progettata e finanziata ormai anni or sono. Venerdì 8 settembre 2023: le scuole Coltellini vengono effettivamente inaugurate con il consueto taglio di nastro del sindaco pro-tempore. In questo caso, quindi, i tagli di nastro per la stessa opera pubblica sono ben 2: uno immaginario, che sarebbe avvenuto in una data imprecisata, prima del 23 dicembre 2022 e un altro reale (con ampia documentazione fotografica da sfruttare poi in campagna elettorale) avvenuto venerdì 8 settembre 2023. Ovviamente, il sindaco pro-tempore non finisce di stupirci dichiarando, sulla sua stessa pagina social, che si tratta di “Un lavoro bellissimo compiuto in poco più di 2 anni”. Anche questo ovviamente, per onor di cronaca, non è vero: in una delibera del 21 maggio 2019 potete leggere già il progetto esecutivo con tanto di fonti di finanziamento già accordate dal Ministero dell’Istruzione, dal MEF e dalla Regione Toscana. Ci asteniamo da ulteriori osservazioni per non tediarvi e anche perché siamo certi che potrete intuire da soli altre cose che vorremmo dirvi. #doposalvetti

  • FAR WEST AL LIMONCINO.

    🔴 FAR WEST al Limoncino. Macchine parcheggiate in una strada privata portate via ieri dall’azienda che gestisce la discarica e non ancora riconsegnate ai legittimi proprietari.⤵️ Ieri il Comitato No alla discarica di rifiuti industriali a Livorno - Limoncino ha raccontato l’ennesimo sopruso ai danni dei cittadini che lottano da 13 anni contro un grave scempio ambientale del nostro territorio. Dopo anni di cause legali, minacce e infinite battaglie per l’ambiente e la legalità, siamo arrivati ad un altro fatto senza precedenti: Livrea, società che gestisce la discarica, ha rimosso, con un proprio carro attrezzi, alcune auto parcheggiate sulla via che porta alla discarica e le ha portate in un piazzale a disposizione della società stessa. I proprietari di queste macchine potranno quindi telefonare ad un numero scritto su un cartello (nella foto) per tornare in possesso dei propri mezzi. Questa situazione di caos e far west è causata anche dallo scaricabile continuo fra la Regione e il Comune che, impegnati in continui balletti istituzionali che non lasciano la responsabilità a nessuno, continuano tranquillamente a far finta che un impianto possa essere autorizzato quando manca una viabilità di accesso. La discarica, secondo la Regione, ad esempio, si può fare e come ci si arriverebbe a portare i rifiuti lì non è certo affar suo! C’è una sentenza del 2013, mai superata da altri atti, che attesta che quella strada non possa essere utilizzata da mezzi pesanti. Il M5S LIVORNO esprime piena solidarietà e sostegno al comitato e invita tutta la cittadinanza a sostenere questa lotta per la tutela dell’ambiente 💚

  • POST MUTO

    https://www.corriere.it/cronache/23_settembre_05/livorno-bufera-la-delibera-comune-il-ricordo-strage-2017-occasione-promuovere-turismo-23d1d978-4c09-11ee-8f58-ffd638c75fa2.shtml http://jcity.comune.livorno.it/web/trasparenza/storico-delibere-giunta/-/papca/display/84722?p_auth=lgMIFq5l&p_p_state=pop_up&controlPanelCategory=portlet_jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet

  • LE TANTE MENZOGNE SUL NUOVO OSPEDALE (parte 1)

    Dopo una settimana di anticipazioni prevalentemente a cura del Tirreno, decidiamo di intervenire sul progetto del nuovo ospedale illustrato da Salvetti e Giani nella conferenza stampa del 25 agosto e di cui si annuncia una “presentazione ai cittadini” lunedì 4 settembre, con modalità al momento non comunicate. Ci chiediamo perché il progetto integrale, a parte la comunicazione Giunta-Tirreno con conseguenti pubblicazioni sulla testata giornalistica locale, non compaia ancora sui canali istituzionali del Comune inibendo così la visione sia ai consiglieri comunali che agli stessi cittadini. Cosa si vuol nascondere? Al netto del legittimo lavoro dei giornalisti, non sarebbe stato più trasparente per la Giunta pubblicare il progetto contestualmente alla conferenza stampa? Questo avrebbe consentito ai livornesi di farsi una propria idea, un’opinione indipendente e non caduta dall’alto. Dai rendering pubblicati sembra che l'ospedale si mangi molto più della “pista di pattinaggio”, andando a occupare anche l'area storica del Parterre. Contestualmente si spergiura che ci saranno 7600 mq di verde in più: una promessa green che sarà però esaudita solo a lavori conclusi, dopo il 2028-2029: non si tiene conto del volume di verde e di alberi storici che verranno sacrificati, ma solo delle superfici lineari. Seguono le dichiarazioni di giubilo sulle tempistiche: “Siamo molto soddisfatti perché il percorso va avanti spedito.."- dice Salvetti. La direttrice dell'ASL Nord-Ovest Casani annuncia la “prima pietra nel 2025”. Il progetto procederà pure “spedito”, ma le promesse del sindaco erano ben diverse e finalizzate a tagliare il nastro, se non di tutto l’ospedale, almeno della “prima pietra”. Ebbene così non sarà; si dovrà rimandare l'eventuale inaugurazione del cantiere al #doposalvetti essendo la programmazione slittata di almeno 4 anni. Questo fa cadere miseramente la narrazione con la quale venne presentato NEL 2020 il “nuovo” progetto di ospedale nel Parterre che, secondo i suoi fautori, sarebbe stato di più rapida realizzazione rispetto a quello della giunta 5 stelle che prevedeva un nuovo presidio ospedaliero nell'attuale perimetro di Viale Alfieri, senza consumare nuovo suolo. Mettendo i cronoprogrammi dei due progetti a confronto, ci sarebbero voluti infatti 10 anni per la realizzazione del progetto precedente, mentre solo 5 per il “nuovo” progetto della giunta Salvetti. Questa ultima ipotesi viene drammaticamente smentita adesso, 3 anni dopo; oggi lo stesso sodalizio tecnico-politico ci dice infatti che ci vorranno “solo” 5 anni per posare la prima pietra. A lasciarci perplessi è infine la comunicazione dello stesso Comune e dell’ASL che parla di “percorso finalizzato alla realizzazione di un dibattito pubblico regionale” della durata indicativa di 3 mesi. Su cosa verterà tale dibattito se ai cittadini è inibita anche la visualizzazione del progetto? Forse sul colore delle lenzuola dei nuovi letti dell’ospedale?

  • NESSUNA APERTURA DA PARTE DEL PD.

    Giovedì 3 agosto si è tenuto l’incontro richiesto dal PD che ci ha ospitato nella sede di via Donnini: ci siamo confrontati con due delegazioni paritetiche di 4 persone (ma con 3 donne presenti in quella del M5S e ∅ in quella del PD). Eravamo reduci dall’evento ‘Sex and the City', organizzato assieme a Buongiorno Livorno e Potere al Popolo per spiegare alla città il Piano Strutturale e il Piano Operativo e, nel corso dell’incontro, ci è stato subito evidente che, specialmente sui temi urbanistici, la distanza sia abissale, visto che il PD non ha intenzione di fare alcun passo indietro. Non c’è stata infatti per noi nessuna apertura reale e credibile. Da subito la delegazione del PD ci ha invitato a provare a progettare il futuro insieme, senza stare a guardare al passato. Questo significherebbe per noi dare un colpo di spugna agli atteggiamenti del PD e a quelli del sindaco Salvetti nei confronti del nostro gruppo consiliare e della precedente amministrazione in questi 4 anni. Un crescendo di ostilità e totale chiusura nei nostri confronti: a partire dall’episodio, se vogliamo “leggero”, della rimozione della statua di Bud Spencer, fino ad una escalation che, senza soluzione di continuità, ha portato a scelte per noi estremamente gravi quali la decisione della Giunta di far costituire il Comune come parte civile nel processo a Nogarin, per non dimenticare la presidenza della commissione anticorruzione assegnata alla Lega anziché al M5S, nel pieno del governo Conte 2 (sostenuto da M5S e Pd). ❓Anche volendo superare tutto questo, come si può pensare di guardare “avanti” quando il Piano Strutturale e il Piano Operativo sono strumenti che disegnano il futuro della città? ❓Che ne pensa Elly Schlein del nuovo cemento e dello smodato consumo di suolo contenuto in questi documenti? Per il PD è necessario fare fronte comune davanti all’avanzata delle destre, quando poi, specialmente su questo tema, non ha assolutamente dimostrato avversità dei contenuti dei due piani, a parte il voto finale. In parte quindi la volontà di confronto del Pd ci sembra un bluff e non la reale volontà di proporre a noi e alla città una nuova prospettiva di governo, ma solo una possibile replica di questa giunta. Un’amministrazione Pd che, al di là di feste e sagre, ha perso il controllo della città, con le partecipate di nuovo con i conti sottosopra (Aamps, inceneritore sì/ inceneritore no; Spil saltata; Casalp ci manca poco) e i lavori pubblici in stallo (vedi la riqualificazione di via Grande). A nostro parere c’è anche il timore non detto di un Movimento 5 Stelle che si presenti forte e coerente alla scadenza elettorale delle prossime amministrative, senza fare da stampella ad un partito che ad oggi non intende assolutamente rinnovarsi. ➡️ Nell’incontro è emerso di nuovo che Salvetti non si tocca. E questo è un altro punto dirimente: vorrebbero ampliare la coalizione, facendo digerire un candidato sindaco già scelto a tavolino. Per il M5S Livorno è impensabile. Rimane il fatto (per noi già scontato) che sui singoli temi, soprattutto su quelli di carattere nazionale, si possa continuare a collaborare laddove possibile, come già fatto in diversi ambiti, fra cui l’opposizione ai tagli del governo Meloni ai contributi per la morosità incolpevole e per il sostegno all’affitto. Stessa cosa sarebbe opportuno farla anche per salario minimo e reddito di cittadinanza. 🔴 Purtroppo, sui temi locali rimane una distanza siderale e non colmabile certamente, in vista delle amministrative del prossimo anno. Al tavolo ci siamo andati nonostante la diffidenza di molti nostri elettori e soprattutto degli attivisti, ma alla fine ci siamo salutati cordialmente e… avversari come prima!

  • IL DESERTO IN VIA GRANDE

    “Riqualificare via Grande significa ridare lustro e slancio all’intera città. Significa valorizzare le attività commerciali che si affacciano sulla strada, significa dare lavoro alle decine di operai edili e pavimentisti che lavoreranno nel cantiere e significa soprattutto contribuire a rendere Livorno più bella.” A dirlo non è l’attuale sindaco Salvetti, ma l’ex sindaco Nogarin, nel dicembre del 2018. Progetto e finanziamenti erano pronti per dare finalmente lustro ad una zona importante della città, coadiuvando i commercianti nelle loro attività e offrendo decoro a una delle strade più importanti di Livorno per i cittadini. Al contrario, nel turbine della furia di cancellazione di quanto era stato fatto prima, Salvetti, il PD, Casa Livorno, Articolo Uno (Futuro! Non esiste più in consiglio comunale) vollero cambiare le carte in tavola. Già dalla campagna elettorale, Salvetti e i suoi sodali puntarono sulla palladiana come simbolo dello sfregio architettonico. In realtà, quella dei portici di Livorno, è una pavimentazione povera, dettata dalla penuria di risorse del periodo post-bellico. Il progetto razionalista di Via Grande porticata nasce in epoca fascista e doveva avere caratteristiche architettoniche del tutto simili a Via Roma di Torino, che ha tuttora una pavimentazione in granito. Ebbene, dopo 4 anni e mezzo di attesa in un degrado e un’incuria sempre maggiori, la città si sveglia scoprendo che il bando di gara è andato deserto. I validi tecnici comunali che avevano creato un progetto a costo zero, sono stati mortificati dall’architetta-assessora Viviani che ha preferito spendere € 570.000 frugando nelle tasche dei cittadini livornesi per una nuova progettazione, affidata a una società fiorentina che ha fatto lievitare il costo delle opere di ulteriori € 1.000.000 (presi sempre dalle solite tasche). Con tutto ciò premesso, i lavori sono ancora lontani dall'iniziare, ma quello che salta all’occhio sono le parole del sindaco, che si arrampica sugli specchi nel cercare scuse dopo 4 anni di costi ma nessun risultato. Peraltro, non è la prima volta che il Comune di Livorno-Salvetti style manda i bandi deserti: un anno fa ad esempio nessuno si candidò per gestire la spiaggia dei tre ponti, essendo previsto l’affidamento in luglio, a stagione balneare abbondantemente iniziata. Il Sindaco afferma sul Tirreno, nella sua giustificazione, “Dall’agosto 2022 al marzo 2023 in Italia sono state 517 le gare deserte” e che “abbiamo intrapreso un ragionamento che ci porta a lavorare su una procedura negoziata semplificata con invito ad almeno tre operatori” oppure “si potrebbe fare una nuova procedura con eventuale modifica dei criteri” e infine “potrebbero esserci soggetti interessati a proporre un partenariato pubblico-privato per la realizzazione dell’opera.” Dimostrando di aver studiato, conosce benissimo le procedure ma, assorbito dall’ossessione del taglio di nastri, forse, gli manca di sapere quanto dice l’Autorità Nazionale Anticorruzione e Trasparenza - Anac, a proposito del “vizietto” italiano delle gare deserte: “In Italia in genere le amministrazioni appaltanti diventano più libere di muoversi, facendo cadere alcune regole, abbassando a volte l’asticella. Le opzioni a disposizione sono tante: si può avviare una procedura negoziata invitando direttamente gli operatori economici, si può riscrivere il bando con prezzi e requisiti minori, si può scegliere l’affidamento diretto, spezzettare l’appalto in lotti di importo inferiore rispetto a quello che fa scattare l’obbligo della gara.” “Ed è qui che sorge il dubbio sul perché esistono le gare deserte. L’ipotesi che si scelga di fare andare una gara deserta, ci porta a pensare a possibili accordi precedenti tra imprese sul territorio, come viene affermato da esperti di appalti dell’Anci. Questo sistema può portare le imprese, volontariamente o involontariamente, a mettersi d’accordo per indurre la stazione appaltante ad esempio a mettere più soldi sul piatto o a modificare al ribasso i requisiti.” Il M5S Livorno vuole escludere che questa sia la fattispecie del Bando di Gara deserto per l’appalto dei lavori di via Grande. Vedremo nei prossimi mesi cosa uscirà dal cilindro del PD, dell’assessora Viviani e del Sindaco Salvetti. Noi vigileremo in Consiglio Comunale sulla scelta che verrà fatta, facendoci portavoce dei cittadini e garanti dei loro interessi nelle istituzioni, come sempre.

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