In epoca moderna, con la comparsa di alti livelli di circolazione stradale nella metropoli parigina della Belle Epoque, si rende necessaria la sistemazione del rond-point dell’Etoile di Parigi, l’incrocio dell’Arco di Trionfo alla fine degli Champs Elysées, dove confluiscono 12 vie. La prima rotatoria nasce lì, nel 1904 ad opera dell’ingegno di Eugène Hénard famoso urbanista francese, diffondendosi rapidamente in Europa, mentre in Italia, come purtroppo spesso accade per le innovazioni, il primo comune ad adottare la rotonda è stato Lecco, nel 1989. Il confronto fra un incrocio con semaforo, o una rotonda di tipo tradizionale con precedenza a destra e la rotatoria con precedenza ai veicoli che la percorrono presenta indubbi vantaggi.
– maggior sicurezza, per la notevole riduzione dei punti di conflitto, rispetto a un incrocio fra strade urbane, con riduzione dell’incidentalità superiore al 50% (l’obbligo di dare la precedenza ai veicoli che hanno già impegnato la rotatoria ha un effetto di controllo sulla velocità dei veicoli in transito). Inoltre, riducendosi le velocità in ingresso ed in circolo e l’angolo del potenziale impatto fra veicoli, si riducono sia la probabilità di incidenti sia la gravità delle conseguenze.
– maggiore capacità di smaltire il traffico con snellimento nella circolazione, che prima era spesso bloccata;
– tempi di attesa ridotti del 70% con regolarizzazione del flusso del traffico ed eliminazione totale dei tempi morti tra le commutazioni del semaforo, di norma imposti negli incroci semaforici come margini di sicurezza.
minor inquinamento acustico e atmosferico, per la ridotta e più costante velocità e per l’abbattimento degli ingirghi interni all’anello e per l’eliminazione delle lunghe attese ai semafori che ne controllano gli accessi;
– possibilità di inversione del senso di marcia;
– riduzione e moderazione del traffico;
– minori costi gestionali e di sorveglianza.
Le rotatorie sono assai più sicure degli incroci tradizionali governati da semafori: si riportano
– 40% di collisioni fra veicoli;
– 80% di danni alle persone;
– 90% di danni gravi e mortali;
come appurato da diversi rilevamenti effettuati da diversi ricercatori, in diversi stati che hanno paragonato l’incidentalità nelle rotatorie con l’incidentalità degli incroci da queste rimpiazzate. Quindi meno incidenti, minori premi assicurativi RC auto, minori costi sociali, più soldi in tasca ai cittadini.
Dati italiani indicano che a Cattolica con l’uso delle rotatorie si è passati, in un anno da 1800 a 300 incidenti stradali. La Provincia di Treviso ha investito 500 milioni di euro nel “Progetto Rotatorie” ed è riuscita ad inaugurare più di 250 nuove rotatorie riducendo, dal 1997 al 2006 di più del 50% il numero dei decessi.
Cominciamo a rendere Livorno una città più europea anche da questo punto di vista, marcando una netta discontinuità con un passato di arretratezza e incuria.
Invitiamo l’assessore Gordiani, in vista del nuovo piano della mobilità, ad accogliere il nostro invito, promuovendo la realizzazione di rotatorie provvisorie a titolo sperimentale, per verificarne oggetttivamente l’efficacia reale su numerosi incroci cittadini che saprà individuare con i funzionari degli uffici comunali preposti, con l’ausilio e il supporto della Polizia Municipale.