Nel 2010 il consiglio comunale di Livorno approvò una mozione “verso rifiuti zero” all’unanimità, istituendo un “Osservatorio Rifiuti Zero“, attraverso il quale, per oltre due anni, Rossano Ercolini ha illustrato ai consiglieri comunali la strategia attraverso la quale, come a Capannori, si potessero instaurare percorsi virtuosi.
Perle ai porci.
Dopo aver partecipato, assieme ai componenti della sesta commissione al Convegno di Capannori, l’ex assessore Grassi disse che riteneva il raddoppio dell’impianto del Picchianti compatibile con l’ipotesi RZ!
C’è da dire che in questa giunta gli assessori all’ambiente in questa giunta durano quanto “i gatti sull’Aurelia”: dopo il “fieren inceneritoristen” Toncelli, la breve parentesi di Bogi, il già citato Grassi, è il turno dell’ex capogruppo PD Gulì.
Dopo anni di inerzia si registra finalmente un progresso: il porta a porta, finora limitato alle utenze non domestiche del Picchianti e di alcune zone del centro, verrà esteso fino ad interessare, a regime, 21 mila livornesi.
Si partirà quindi dal quartiere della Venezia.
Nel frattempo in Consiglio Comunale c’è un molto dibattito sul passaggio alla TARES.
Si annuncia un’ulteriore tegola per le famiglie e probabilmente il colpo di grazia per molte aziende della nostra città.
L’assessore Nebbiai ritiene che questo passaggio non sarà poi così traumatico, come sarà invece per altre realtà, che hanno finora applicato la TARSU, per le quali si prevedono rincari addirittura a tre cifre percentuali!
Livorno ha applicato ai cittadini la TIA dal 2006, rendendo la nostra città tra le più care nel paese per la gestione rifiuti.
Nonostante questo Nebbiai ritiene che Livorno sia un “comune virtuoso” perchè la TIA, riscossa da AAMPS, coprendo l’80% dei costi del servizio, ha sottratto poche risorse ad altre voci del bilancio, rispetto a molti altri comuni.
Il rischio d’impresa passa però da AAMPS al Comune e questo è davvero preoccupante visto che i crediti inesatti dalla nostra municipalizzata superano i 7 milioni di euro.
C’è di più: la TARES, oltre alla gestione dei rifiuti riguarda i cosiddetti “servizi indivisibili” (illuminazione pubblica, manutenzione di strade e parchi, sicurezza); per questi TUTTI i comuni dovranno riscuotere, per conto dello Stato, una maggiorazione di 0,30 euro/m2, “concedendo” la possibilità ai comuni di richiedere ulteriori 10 centesimi/m2.
Non fa male a ricordare che pure questo è un simpatico regalo del Governo Monti, del cosiddetto pacchetto “Salva Italia” e di chi l’ha votato in Parlamento: PD, PDL, UDC.
Una gabella che non è parametrata all’effettiva produzione di spazzatura, ne’ tantomeno interessata a politiche volte a una corretta gestione dei rifiuti.
- Poco importa che in periodo di crisi i magazzini di negozi e i piazzali delle industrie sia spesso vuoti, producendo di fatto meno rifiuti.
- Poco importa se l’impresa o la famiglia abbiano comportamenti virtuosi volti a ridurre i rifiuti e a fare correttamente la raccolta differenziata.
- Poco importa se una famiglia produca gli stessi rifiuti, sia che risieda in un appartamento di 100 metri quadri, che in un monolocale di 20.
Come se non bastasse la TARES è una tassa ed il 10% di IVA applicata da AAMPS al Comune ricadrà direttamente sulle imprese che non potranno portarla in detrazione, comportando per questo un aumento secco del 10%.
Il Movimento 5 Stelle il 9 aprile ha presentato in Parlamento una mozione per ABOLIRE la Tares ed istituire una TARIFFA PUNTUALE, per la quale in ultima analisi si pagherebbe per i soli rifiuti INDIFFERENZIATI effettivamente prodotti.
Estendendo la raccolta PORTA A PORTA su TUTTO il territorio nazionale aumenterebbe quantitativamente la percentuale di raccolta differenziata e migliorerebbe qualitativamente, così le materie prime seconde troverebbero finalmente uno sbocco sul mercato.
Tutto questo creando decine di migliaia di nuovi posti di lavoro e migliorando l’ambiente, incidendo sulla salute della comunità, con tutto quanto ne consegue per la spesa sanitaria.
… come dicevamo la Venezia si avvia ad essere il primo quartiere servito dal porta a porta: chiediamo che il Comune attui questo provvedimento, nella maniera giusta, non limitandosi a prevedere soltanto multe e controlli da parte di ispettori ambientali e vigili urbani, ma facendo il possibile per applicare da subito una tariffa puntuale per premiare comportamenti virtuosi.
Oggi la tecnologia ci viene incontro e i sacchetti “chippati” costano pochi centesimi; per questo è necessario cambiare da subito il regolamento per i rifiuti urbani e assimilati, recentemente approvato, perchè aumentare la percentuale di differenziata è condizione necessaria, ma non sufficiente, per una gestione virtuosa.
Ci sono esperienze come Pordenone che hanno percentuali “da sogno”, superando il 77%, ma per la tipologia di raccolta (a PN è puntuale solo la raccolta dell’indifferenziato, mentre per le altre frazioni è “di prossimità”) la differenziata rende al Comune 3 euro/abitante, mentre a Novara (che si “ferma” al 72%) ogni frazione è raccolta in maniera “puntuale”, rendendo al Comune 12 euro/abitante.
Attualmente comportamenti sbagliati (conferimenti fuori dal cassonetto, discariche abusive), sovvallo (materie non conformi alla differenziata: es umido nella plastica) e le multe per il non raggiungimento delle percentuali indicate dall’Unione Europea (dovevamo raggiungere il 65% entro il 2012 e oggi Livorno è al 44%) sono stimati attorno al MILIONE DI EURO.
… per finire apprestandoci ad Effetto Venezia 2013, seppur in versione XS, ci chiediamo se pure quest’anno la raccolta differenziata verrà “sospesa” come avvenuto durante l’edizione 2012, quando scomparsero i cassonetti della differenziata.
Al cittadino è giunto il “messaggio” che la raccolta differenziata non stia poi molto a cuore al nostro comune. Dovendo il quartiere della Venezia fare prossimamente da apripista per il PaP, sarebbe logico che questa occasione possa servire per sperimentare il porta a porta, ma non vogliamo illuderci.
Cosa farà l’assessore Gulì? Il suo predecessore Grassi fu, suo malgrado, costretto a darci ragione.
Grazie agli amici di Springfield 5 Stelle. per l’immagine della Tares Ecoballa.