Anche quest’anno è arrivato, e non sembrava scontato, il momento di Effetto Venezia: non vogliamo in questa occasione disquisire sulla qualità dell’evento ma intendiamo affrontare un aspetto, solo apparentemente marginale, della kermesse ovvero di quanti rifiuti produca.
Il nostro Comune ha sottoscritto a grande maggioranza la delibera verso rifiuti zero che prevede il raggiungimento del traguardo del 100% di rifiuti differenziati entro il 2020: questo significherebbe nessun inceneritore (truffaldinamente definiti termovalorizzatori) né discariche.
Trascorso un anno tale obbiettivo appare sempre più come una chimera e così deve vederla pure la giunta Cosimi visto che si è dato il via libera ad una discarica dove l’ampia lista di codici CER (definiti dalla direttiva 75/442/CEE, il cd. catalogo europeo dei rifiuti), che verrebbero accolti nella ex-cava del Canaccini, smentisce che possa essere un’innocua discarica di inerti o che “strategicamente” si punti sempre più su un megaimpianto per l’ATO Costa.
Effetto Venezia, così come la festa del “partito” alla Rotonda d’Ardenza, è un evento che produce tantissimi rifiuti, visto il proliferare di piatti, posate, tovaglie e bicchieri “usa&getta”, ma questa non è una necessità, ma solo una scelta. Sbagliata.
Girando il quartiere, alla fine della festa si scoprono tante piccolissime discariche diffuse, sulle spallette dei fossi, nei pressi dei traboccanti cestini mai svuotati, il giorno dopo ad onor del vero il quartiere è pulito, ma nei fossi restano tante bottigliette galleggianti che sembrano portare un disperato SOS, per tacere del pattume andato a fondo.
Sono segni di malcostume, di scarso senso civico; tali comportamententi vanno prima disincentivati e solo successivamente sanzionati (imponendo ai trasgressori attività socialmente utili piuttosto che multe pecuniarie) ma tutto questo lo ribadiamo, è frutto di una scelta sbagliata, perchè queste dovrebbero essere le occasioni per diffondere la cultura delle 4 R, in particolare quelle misconosciute e bistrattate: la R di Riduzione e la R di Riuso.
Un comune coerente con la strategia rifiuti zero dovrebbe emanare un’ordinanza, diretta alle attività commerciali, che, per la durata di simili manifestazioni, metta al bando piatti, posate e bicchieri “usa&getta” che non siano compostabili o ancora meglio riutilizzabili e vieti la somministrazione e la vendita di bibite in lattina, bottiglie di vetro e tetrapack.
A Monaco di Baviera, dove ogni giorno girano centinaia di migliaia di persone, quando non si può usare il classico boccale di vetro, la birra da asporto viene servita in un bicchiere lavabile “vuoto a rendere”: nel prezzo è compresa una cauzione che perdiamo nel caso che non restituiamo il bicchiere… di fatto, magicamente, non si trovano bicchieri in giro.
Al Woodstock Cinque Stelle a Cesena con semplici accorgimenti (e il gran lavoro di 50 volontari) si è raggiunto il 91% di raccolta differenziata (51 tonnellate su 56, solo le restanti cinque tonn. sono andate allo smaltimento non differenziato) oltre che avere ridotto a monte i rifiuti, i materiali raccolti sono stati ceduti al centro di Vedelago per 2000 euro, passando così da un costo ad un ricavo.
Last but not least da sempre, per l’intera durata di Effetto Venezia, vengono spostate le batterie dei cassonetti, per ovvi motivi e al disagio recato ai “veneziani” di dover percorrere spesso diverse centinaia di metri per trovare il posto più vicino, spesso i residenti non trovano quando il cassonetto della carta, quando quello del multimateriale e quasi mai i bidoni marroni per l’organico, costringendo così i più a gettare tutto nell’indifferenziato.
Ora, non è che la raccolta dei rifiuti con cassonetti ci convinca, al contrario la riteniamo coerente con inceneritori e discariche, ma il segnale che l’A.C. da ai cittadini è antieducativo cioè che la raccolta differenziata non sia poi così necessaria se di fatto viene sospesa.
Noi crediamo che il “porta a porta” sia assolutamente fondamentale per far decollare un ciclo virtuoso e qualitativo dei rifiuti, e che proprio il quartiere della Venezia possa essere uno dei luoghi in città da dove partire (non consideriamo valido l’esperimento del Picchianti); togliere i cassonetti di strada libera posti auto, diminuisce il degrado e il “porta a porta” in genere fa aumentare la consapevolezza delle persone sul tema dei rifiuti e per l’ambiente in genere.